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CBD come rimedio naturale contro ansia, insonnia, depressione, dolore e molto altro

Dal 2006 i medici italiani hanno la possibilità di consigliare l’uso di preparazioni a base di cannabis, nate usando come prodotto base le infiorescenze coltivate e verificate dall’apposito Organismo nazionale di controllo. Sempre in Italia, dal 2013 i neurologi possono prescrivere un prodotto specifico a base di estratti di cannabis, ma registrato come medicinale, al fine di ridurre i dolorosi spasmi causati dalla sclerosi multipla. L’applicazione di CBD in contesti medici è sempre più diffusa e crescono gli studi che ne confermano l’efficacia

Un minimo di informazione a riguardo è sufficiente per comprendere la reale efficacia di tale soluzione e i benefici che ogni persona può sperimentare su di sè come abbiamo già visto in questo articolo sull’efficacia del CBD per psoriasi e dermatiti. Il suo uso è stato un rimedio molto diffuso già alla fine dell’800 per curare spasmi, depressione, attacchi di panico e disturbi del sonno. Il secolo successivo tali preparati iniziarono a cadere sempre più in disuso, a causa della difficoltà da parte degli scienziati di trovare la struttura chimica della pianta utilizzata, ma anche perché stava nascendo l’industria farmaceutica, con tutti i suoi interessi e obiettivi.

Perché viene concesso l’uso di CBD per alcuni trattamenti medici

La pianta di Cannabis è una vera e propria risorsa in ambito medico. Purtroppo l’opinione comune è ancora spesso ancorata a pregiudizi che la associano in maniera diretta e univoca al mondo delle sostanze stupefacenti e questo impedisce a molte persone di godere dei suoi benefici.
Le principali molecole presenti all’interno della pianta sono il THC, con effettive proprietà psicotrope, e il CBD, che invece non è psicoattivo, ma anzi offre un grande aiuto al corpo umano, limita gli effetti psicotropi e va a proteggere il sistema nervoso. L’area del cervello sulla quale agisce il CBD è la stessa che regola l’umore, il sonno o altre capacità come la percezione del colore.
I prodotti utilizzati per contrastare ansia, depressione, insonnia, stress e molte altre problematiche quotidiane hanno un’altissima percentuale di CBD e una quantità di THC quasi completamente assente. Questa composizione, anche alla luce dei molti lavori scientifici a riguardo, permette il trattamento di dolori e di altri disturbi con grande successo.

CBD contro ansia, attacchi di panico e stress

Numerosi studi hanno dimostrato che, grazie all’effetto del cannabidiolo, usare il CBD come rimedio naturale contro ansia e attacchi di panico è una scelta efficace. Le sue proprietà hanno effetti benefici anche nei casi più gravi, con disturbi ossessivo compulsivi, fino ai disturbi post traumatici da stress. Il CBD è ufficialmente considerato un antipsicotico, tanto da essere usato con successo anche nella terapia di disturbi fortemente invalidanti come la schizofrenia.

Il British Journal of Pharmacology ha pubblicato nel 2009 uno studio che ha dimostrato la diretta relazione tra assunzione di CBD e aumento della dopamina, ormone dell’euforia. 

Nel 2011, per un’ulteriore ricerca, è stata simulata una conferenza per confrontare gli effetti del parlare in pubblico su persone sane e su pazienti in trattamento con diagnosi di ansia sociale. Ad alcuni partecipanti a questo secondo gruppo era stato somministrato CBD circa un’ora e mezza prima della prova. Ciò che è stato osservato è che tali pazienti avevano ridotto notevolmente l’ansia e il disagio durante il loro discorso in pubblico e la mente era più chiara. Anche l’ansia nell’attesa del proprio turno era sensibilmente ridotta, dimostrando l’efficacia del CBD come rimedio naturale contro attacchi di panico e sintomi associati.

Nel 2019 un altro studio è partito da quanto emerso fino a quel momento su questa molecola, in particolare sulla sua capacità di potenziare il trattamento di vari disturbi a livello neuropsichiatrico, per osservare gli effetti della sua somministrazione su adolescenti giapponesi con disturbi d’ansia per un lungo periodo. I risultati hanno evidenziato un notevole miglioramento dei sintomi in 4 settimane, contro le 26 necessarie per un trattamento farmacologico usato come confronto.

Andando ad agire sull’ansia, il CBD come rimedio naturale lavora anche su tutte le conseguenze che questa porta con sè: dolori alla schiena e alla testa, irrigidimento di collo e spalle, disturbi del sonno o dell’alimentazione, nervosismo e tendenza a bere eccessivamente alcolici sono solo alcuni dei disagi che una condizione cronica di ansia comporta. Tra le sue possibili cause ci sono preoccupazioni e situazioni quotidiane difficili da affrontare.

Usare il CBD e la marijuana light contro ansia, stress e agitazione lievi rappresenta un ottimo rimedio preventivo, per evitare che questa tensione sfoci in una vera e propria patologia. I cannabinoidi presenti nella pianta hanno un notevole effetto calmante, alleviando tutti quei sintomi che vanno a minare la qualità della vita.

Nel 2010 sono stati mostrati dei risultati davvero interessanti sul flusso sanguigno all’interno del cervello umano. La neuroimmagine funzionale ha fatto emergere infatti la capacità del CBD di modificare la quantità di sangue a livello delle regioni limbiche e paralimbiche, attenuando così l’insorgere dell’ansia.

Un’ulteriore interessante indagine del 2017 ha evidenziato che la riduzione dell’ansia avviene principalmente grazie all’attivazione del recettore 5-HT1A e, indirettamente, dei recettori cannabinoidi al momento della valutazione di risposte innate alla minaccia. Allo stesso modo avviene un’azione sull’elaborazione della memoria della paura, mostrandone una significativa riduzione ed evitando dunque che si generino fobie e disturbi post traumatici da stress.

Alla luce di tutto questo diventa possibile affermare che il CBD come rimedio naturale sia un vero aiuto contro ansia, attacchi di panico e stress, senza dannosi effetti collaterali, ma in grado di portare anzi ad un significativo miglioramento della qualità della vita. Prima di cercare di trattare questi problemi con degli psicofarmaci, che possono comunque causare spiacevoli effetti associati talvolta invalidanti, è consigliabile consultarsi con il proprio medico e valutare l’assunzione di CBD per osservarne i benefici.

CBD contro la depressione

In Italia la depressione riguarda attualmente circa tre milioni di persone, con ricadute spesso molto significative in famiglia e in molti ambiti della vita. Gli studi che dimostrano l’azione di CBD come rimedio naturale contro depressione e sintomi associati sono in aumento e diventa quindi più frequente di anno in anno il suo uso per migliorare la qualità della vita di chi soffre di questo disturbo.

Studi del 2014 dimostrano come l’olio di CBD sia in grado di agire sulla serotonina nel cervello delle persone, portando ad un miglioramento dello stato emotivo e del benessere. Questi risultati sono stati confermati da esperimenti successivi, che ne hanno sottolineato le l’efficacia sul miglioramento dell’umore, al punto di definire la molecola come un antidepressivo ad azione rapida.

I farmaci attualmente in commercio presso le farmacie ed acquistabili dietro prescrizione medica impiegano settimane prima di mostrare i primi benefici, portando con loro anche tutti gli effetti collaterali associati. Il cannabidiolo agisce invece in tempi molto ristretti ed offre un effetto prolungato privo di effetti collaterali. Ovviamente questo non vuol dire che chi sta facendo un trattamento farmaceutico debba smettere all’istante per curarsi con CBD come rimedio naturale, ma potrebbe modulare la terapia per fare spazio anche a questo rimedio totalmente naturale.

Non bisogna dimenticare che depressione e ansia spesso si alternano o convivono e che i farmaci somministrati per curare una delle due patologie portano sovente all’altra come effetto collaterale. L’assunzione di cannabidiolo ha un’azione benefica su entrambi questi disturbi e, non avendo conseguenze negative degne di nota, evita l’insorgere di ulteriori problematiche.

CBD come rimedio naturale contro il dolore

Persone con artrite, infiammazione articolare, dolore muscolare e addirittura casi di fibromialgia possono trovare beneficio dall’assunzione di CBD come rimedio naturale. I dolori muscolari e articolari vanno infatti a diminuire con un suo uso attento.

Molto frequentemente la causa dei dolori articolari è l’artrite, cioè un’infiammazione che riguarda particolari aree interessate ed è proprio su questa causa che è necessario agire. Mentre per la manifestazione del disturbo si è soliti prendere un antidolorifico, vengono prescritti impacchi freddi e antinfiammatori per la problematica a monte.
Una soluzione alternativa è proprio l’uso di cannabidiolo e sempre più ricerche ne evidenziano i risultati positivi. La sua azione contro le infiammazioni è notevole, così come la capacità di diminuire il dolore provato da pazienti con artrite.

Per capire meglio l’azione del cannabidiolo sul dolore, è importante comprendere come questo interagisce con il corpo. Al nostro interno esiste un sistema endocannabinoide, cioè una rete di recettori che lavorano in relazione al CBD. Per questo motivo tale molecola non agisce sulla singola patologia, ma interviene su tutto il sistema, risolvendo sugli squilibri che trova.

Gli studi mostrano la sua efficacia in particolare su due tipi di dolore: quello neuropatico e quello infiammatorio. Il primo si riferisce a quelle condizioni che vanno a colpire il sistema nervoso centrale, mentre il secondo è una reazione del corpo a stimoli dannosi.

Gli effetti dovuti a cicli di chemioterapia o alla nevralgia trigeminale sono attenuati sensibilmente dalla somministrazione di CBD come rimedio naturale. Anche il dolore cronico legato a depressione e ansia trova notevole giovamento e aiuta il paziente ad affrontare la propria condizione.

L’efficacia del cannabidiolo contro l’artrosi è ampiamente dimostrata da fonti ufficiali, così come suo effetto protettivo sulle articolazioni e la riduzione dell’infiammazione. L’European Journal of Pain ha dedicato un interessante articolo sull’argomento, parlando di uno studio che ha dimostrato come l’applicazione di CBD sulla pelle possa aiutare a combattere l’artrite.

L’evidenza dei fatti ha condotto sempre più medici a suggerire l’uso di CBD contro il dolore anche cronico, in associazione ad altri tipi di terapie, per tutte quelle persone che lottano ogni giorno contro questo invalidante problema.

CBD contro il mal di testa

Cefalea ed emicrania sono patologie sempre più diffuse, spesso causate dai ritmi frenetici e dallo stress dei nostri giorni, ma le loro origini potrebbero anche essere legate ad una naturale predisposizione personale.

Il CBD come rimedio naturale contro mal di testa di vario tipo si è rivelato una soluzione valida ed efficace, tanto nella cura quanto nella prevenzione.
La sua efficacia nel mantenere stabili i livelli di anandamide, esternamente alla membrana cellulare, impedendo così che questa venga assorbita, è un risultato degno di nota. L’esito di tale processo è la riduzione dell’invalidante dolore causato dall’emicrania.

Nel Regno Unito è stato calcolato che, su 100 persone, circa 15 soffrono di almeno un attacco di emicrania al mese, mentre negli Stati Uniti oltre 30 milioni di uomini e donne convivono con cefalea pulsante accompagnata da vomito, nausea e ipersensibilità alla luce. Questi numeri fanno ben comprendere l’impegno che il fronte medico mette nel trovare una cura sempre migliore e tra quelle che hanno attirato l’attenzione c’è la somministrazione di CBD. Mentre quasi tutti i farmaci a riguardo, compreso il semplice ibuprofene, causa sintomi da lievi a gravi, questa molecola, se usata con criterio, è priva di effetti secondari. 

Nel 2016 è stato dimostrato come su 121 adulti con diagnosi primaria di mal di testa, la somministrazione di CBD abbia ridotto gli attacchi mensili da 10,4 fino a 4,6 e 14 pazienti abbiano dichiarato di non avere più sperimentato alcun episodio doloroso.

Questi risultati sono avvalorati da un altro studio effettuato l’anno successivo e focalizzato sull’azione preventiva della sostanza. Su 48 persone sofferenti di emicrania cronica, una somministrazione giornaliera di 200g di CBD per via orale ha portato ad una diminuzione del 55% dei dolori e del 40% degli attacchi mensili. Oltre ciò, in molti hanno riscontrato, in aggiunta, ulteriori effetti benefici sia a livello di dolori muscolari associati che di mal di stomaco.

Le ricerche sono ancora in atto, perché gli aspetti da approfondire sono numerosi, tuttavia è innegabile l’azione che ha l’assunzione regolata del CBD contro il mal di testa.

CBD come rimedio naturale

CBD come rimedio naturale contro i dolori mestruali

L’utilizzo di cannabis per combattere i dolori mestruali ha rappresentato per secoli la soluzione di molte donne nel mondo. Mentre l’Occidente ha poi preferito accantonare questo rimedio, la medicina cinese ha continuato a farne uso tramite decotti o olio concentrato. Finalmente negli ultimi anni è tornata evidente l’importanza di questo valido aiuto, tanto che nello stato di New York ne esiste la specifica prescrizione medica.

Il ciclo mestruale rappresenta per molte donne un vero e proprio incubo, caratterizzato da dolori e flusso talmente abbondante da impedire ogni attività quotidiana. La molecola non psicoattiva del cannabidiolo offre tutte le caratteristiche antidolorifiche, rilassanti, antinfiammatorie e anticonvulsivanti necessarie per affrontare i giorni del ciclo in modo accettabile. Oltre ciò, favorisce anche il sonno, regola l’ansia e gli sbalzi d’umore, aumentando quindi notevolmente la qualità della vita.

La dismenorrea, cioè il tipico dolore legato al periodo mestruale, è causata dalle contrazioni naturali dell’utero per eliminare dal corpo le cellule dell’endometrio che non sono state utilizzate. L’organo riproduttivo femminile è molto sensibile all’effetto del CBD, dunque risponde bene alla sua assunzione, diminuendo l’intensità delle contrazioni uterine e l’infiammazione, consentendo ai muscoli di subire meno danni in questo periodo.

Al giorno d’oggi il mercato offre tantissime varietà di prodotti a base di cannabidiolo per combattere questi disturbi, ma è necessario acquistare solo ed esclusivamente marchi certificati e di qualità per ottenere davvero un effetto benefico del CBD come rimedio naturale contro dolori mestruali e sintomi associati. Il prodotto più utilizzato in questo contesto è l’olio, da applicare con il contagocce o posto all’interno di capsule gelificate. La soluzione migliore è iniziare la somministrazione qualche giorno prima dell’inizio dei dolori, per continuare poi il trattamento durante tutto il periodo della mestruazione. Il dosaggio varia in base alle singole esigenze, ma si raccomanda di arrivare alla giusta quantità in maniera graduale. Una valida alternativa è anche il sorseggiare tisane e decotti, con i quali assumere tutte le proprietà delle infiorescenze.

CBD contro l’epilessia

Uno studio condotto dal neurologo pediatrico Richard Huntsman, presso l’Università di Saskatchewan ha mostrato l’effetto di CBD come rimedio naturale contro epilessia grave nei bambini, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di controllare le convulsioni presenti in una delle forme più severe: l’encefalopatia epilettica.
Non si tratta di una cura contro questo problema, ma senza dubbio offre un po’ più di benessere a chi ne fa uso e permette risultati difficilmente raggiungibili da un qualsiasi altro farmaco.

Il dottor Pasquale Striano, neurologo infantile presso il Gaslini ne sottolinea l’efficacia e l’eccellente tollerabilità da parte dei bambini.
La rivista Seizure ha pubblicato gli effetti della somministrazione di un estratto standardizzato di CBD per 3 mesi su 74 adolescenti affetti da epilessia in forma grave. I risultati sono stati sorprendenti, mostrando una diminuzione della frequenza delle crisi per l’89% dei ragazzi. Oltre ciò, le abilità comunicative e motorie, l’attenzione ed il sonno sono stati ristabiliti.

In Europa è stato approvato l’Epidiolex, primo farmaco contro l’epilessia a base di CBD, da aggiungere alla terapia per specifiche forme di epilessia (Dravet e Lennox-Gastaut). Questa è stata la dimostrazione dell’efficacia di tale sostanza nel dare sollievo dalla frequenza e dall’intensità delle crisi.

Al momento le fonti ufficiali affermano che il farmaco sia utilizzabile solo con le due forme precedentemente citate, ma gli studi stanno proseguendo e gli specialisti stanno monitorando la situazione per raccogliere più dati possibile.
Di fatto si può però affermare che il CBD sia ricco di potenziali meccanismi di azione sull’epilessia.

La sua capacità anticonvulsivante può essere un valido aiuto per alleviare i sintomi primari, mentre l’aspetto neuroprotettivo ridurrebbe la frequenza delle crisi. Le varie attività cerebrali sono modulate tramite l’azione sui recettori, così come viene controllata anche l’azione GABA, tale da ridurre l’attività elettrica. L’epilessia causa una neuroinfiammazione che il CBD può andare a trattare grazie alle sue straordinarie proprietà.

CBD come rimedio naturale contro l’insonnia

Il sonno è un’attività complessa e il suo normale ciclo può essere disturbato da tantissime cause, legate sia allo stress che a molti altri fattori. La mancanza di un riposo adeguato genera in breve tempo numerose conseguenze spiacevoli, a livello di umore ma anche di efficienza personale, mettendo la persona sempre più a rischio di incidenti a causa degli effetti negativi sull’attenzione.

L’utilizzo di sonniferi per dormire può portare a effetti collaterali spiacevoli, ma soprattutto all’assuefazione, che sfocia poi inesorabilmente in un’assunzione sempre più massiccia del farmaco.
Al lato opposto c’è invece la melatonina, ottimo rimedio naturale per favorire l’addormentamento, ma che spesso rappresenta una soluzione troppo blanda per i casi d’insonnia più seri. La sua potenzialità può essere però usata con successo se associata all’assunzione di cannabidiolo.

L’effetto del CBD contro insonnia e disturbi del sonno è stato ampiamente confermato dagli studi del settore ed i suoi effetti benefici sono testimoniati da pubblicazioni scientifiche di rilievo.
Come primo importante effetto va sottolineato quello sulla regolazione del battito cardiaco, della temperatura corporea e della respirazione. Alla luce di questo è possibile quindi affermare che gli elementi alla base della manifestazione di stress siano contrastati con efficacia, portando la persona ad uno stato di rilassamento ideale per favorire il sonno.

Il CBD agisce con successo anche sulla psiche, placando i pensieri tipici dell’insonnia, che mantengono vigile la persona e ne impediscono l’abbandono ad uno stato di relax. Grazie alle sue proprietà antidolorifiche, questa molecola dona una buona dose di sonno anche a tutti coloro che soffrono di dolori cronici. In tal caso potrebbe essere utile anche l’applicazione tramite crema, da spalmare sull’area interessata. Uno studio effettuato nel 2012 ha mostrato come il CBD sia in grado di migliorare la qualità del riposo anche in caso di disturbo post traumatico da stress, agendo sul ciclo del sonno e in particolare sulla fase REM.

Sempre più persone hanno scelto questa strada per riuscire a riposare nella maniera corretta e spesso hanno deciso di affiancare anche l’uso della melatonina. Quest’ultima è una grande alleata per ridurre il periodo di latenza del sonno, mentre il CBD agisce per mantenere uno stato di quiete fino alla mattina.

CBD e controindicazioni

Usando CBD controindicazioni ed effetti collaterali non sono da escludere totalmente, ma si tratta più che altro di particolari reazioni su alcune persone predisposte, così come può accadere con l’assunzione di vitamine e minerali.

La bocca asciutta è una delle possibili conseguenze, al pari della secchezza delle fauci, più frequente per coloro che preferiscono fumare e vaporizzare. Tale manifestazione può verificarsi perché la sostanza interagisce con i recettori direttamente collegati con le ghiandole salivari. La conseguenza è una temporanea interruzione della produzione di saliva. Si tratta di una situazione risolvibile semplicemente bevendo un bicchiere d’acqua o un succo di frutta.

Nel caso in cui si avvertisse particolare stanchezza, è sufficiente ridurre di alcune gocce la dose giornaliera, per aumentarla poi successivamente in modo graduale. Per prevenire questa condizione basta iniziare con oli a bassa concentrazione per un paio di volte al giorno, al fine di abituare il corpo alla loro azione.

I cambiamenti dell’appetito sono comuni, ma non per questo rappresentano un problema. L’unico caso in cui è necessario intervenire è quando questi effetti vanno a interferire negativamente con la quotidianità. In tal caso è sufficiente ridurre la dose giornaliera fino a quando non si ristabiliscono i normali ritmi.

L’assunzione di olio può, in alcuni casi, portare a diarrea. L’origine del disagio non risiede tanto nella sostanza in sè, quanto proprio nell’olio utilizzato. Alcune qualità possono infatti andare ad irritare le mucose dello stomaco e per tale motivo è sempre consigliato iniziare con piccole quantità. Nel caso in cui il problema dovesse persistere, sarà sufficiente cambiare la qualità o la marca.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che il CBD potrebbe andare ad interferire con alcuni farmaci e per questo motivo prima di acquistare il prodotto è sempre meglio consultare il proprio medico, soprattutto se si sta portando avanti una terapia farmacologica. In ogni caso è sempre importante puntare a prodotti di alta qualità e di origine sicura e controllata.

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