L’efficacia terapeutica del cannabidiolo (CBD), uno dei componenti attivi della pianta di cannabis, è confermata ormai dal risultato di numerose autorevoli ricerche.
Per questo, oggi sempre più medici veterinari consigliano la somministrazione dell’olio di CBD agli animali domestici. Anche l’organismo di cani e gatti, infatti, è in grado di metabolizzare il cannabidiolo, traendone benefici per la cura di numerosi disturbi e la regolarizzazione delle funzioni vitali.
1. Cos’è il CBD per animali e a cosa serve
Il CBD è un cannabinoide non psicoattivo, che viene estratto dalle piante di canapa e trasformato in olio, dotato di effetti antinfiammatori ed antidolorifici naturali.
La prima importante precisazione da fare è che l’olio di CBD non contiene sostanze psicotrope, il che vuol dire non solo che non dà assuefazione, ma anche che apporta tutti i benefici della pianta, senza gli effetti stupefacenti tipici della marijuana. Questo è sicuramente un grande vantaggio dell’olio CBD, ma non è il solo: questo speciale composto può influire con effetti positivi su tutta una serie di disturbi fisici e mentali, di cui può soffrire anche il tuo amico a quattro zampe.
E’ comunque sempre preferibile utilizzare uno specifico olio CBD formulato per gatti e cani, derivato dall’olio di canapa e quindi con un contenuto bassissimo, prossimo allo zero, di THC (tetraidrocannabinolo), un cannabinoide psicoattivo.
Fondamentale, poi, somministrarlo all’animale attenendosi strettamente alle dosi indicate dal veterinario.
2. Benefici del CBD sugli animali
Se qualche dubbio può sorgere, specialmente in riferimento ai preconcetti che interessano l’uso di un prodotto proveniente dalla cannabis, riguarda il rapporto rischi/benefici: sulla base delle sperimentazioni effettuate è possibile affermare, però, che i benefici che derivano dall’uso dell’olio CBD sono di gran lunga maggiori dei rischi; pertanto, viene considerata una sostanza sicura e una soluzione efficace per molti problemi.
2.1 Combatte l’ansia e la depressione
Gli stati ansiosi e la depressione, sono determinati da un’alterazione dell’equilibrio dei componenti chimici del cervello. I risultati della ricerca veterinaria hanno evidenziato che il cannabidiolo può essere un valido aiuto per eliminare gli squilibri di affluenza delle sostanze responsabili di tali disturbi; inoltre, interagendo con i recettori presenti nel cervello (come l’adenosina e la serotonina), garantisce l’ottimale assimilazione e il funzionamento della sostanza nell’organismo.
Un esempio su tutti: il cane che ha paura dei fuochi artificiali o dei temporali, o che subisce l’ansia da separazione dal padrone, trae notevole giovamento dall’assunzione del CBD, riportando un miglioramento dell’umore e una maggiore tolleranza agli eventi traumatici.
Un recente studio in proposito, condotto su umani e animali, riferisce che il CBD aiuta a mantenere la calma e a reagire più rapidamente alle situazioni di tensione. Il cannabidiolo, infatti, possiede un effetto ansiolitico “selettivo” ed è un valido trattamento alternativo ai farmaci, molto efficace negli stati d’ansia situazionale degli animali domestici, diminuendo significativamente gli episodi ansiosi, senza effetti indesiderati.
Inoltre rilassa e protegge le pareti dei vasi sanguigni e delle arterie, riducendo il battito cardiaco alterato dallo stress e dall’ansia.
2.2 Ostacola la crescita delle cellule tumorali
E’ stato scientificamente dimostrato che il CBD può rallentare o, addirittura, impedire lo sviluppo delle cellule tumorali. Sebbene ad oggi gli studi in tal senso siano stati condotti solo sui topi, nulla esclude che in un prossimo futuro si possano avere evidenze scientifiche riguardanti anche altri animali.
In ogni caso la sua assunzione, in sinergia con i farmaci antitumorali tradizionali, ne incrementa l’efficacia e aiuta ad alleviare alcuni disturbi dovuti agli effetti indesiderati di quei trattamenti.
2.3 Mitiga il dolore e favorisce il riposo
Il CBD interagisce con i recettori del cervello, impedendo di inviare i segnali dolorosi al corpo: questa funzione può rivelarsi particolarmente utile negli animali anziani che soffrono di dolore cronico. L’olio di cannabidiolo contrasta efficacemente questo disturbo, alleviando e alcune volte annullando, gonfiori e infiammazioni e, di conseguenza, anche il dolore.
I cannabinoidi hanno un’efficacia così rilevante nel trattamento del dolore che oggi vengono considerati alla stregua di una nuova tipologia di farmaco contro il dolore cronico. Inoltre, riducono anche le infiammazioni ricorrenti e lo stress ossidativo, migliorando così anche lo stato generale dell’organismo e la qualità del sonno.
L’olio di CBD è un valido aiuto anche nel recupero da traumi, alleviando i dolori articolari e muscolari e accelerando la guarigione degli organi interessati.
Ha inoltre effetti antiepilettici, antispasmodici e anticonvulsivanti, quindi riduce l’intensità e la frequenza degli episodi convulsivi e agisce efficacemente sui sintomi delle epilessie resistenti ai farmaci.
2.4 Protegge il sistema gastro intestinale
Il CBD aiuta a diminuire la sensazione di nausea, stimola l’appetito, mentre calma ansia e dolore, che possono essere la causa di quei disturbi. Inoltre, previene le infiammazioni dello stomaco e la colite, contribuisce a regolarizzare la motilità intestinale e ha proprietà antibiotiche, combattendo la produzione di batteri patogeni, responsabili di infezioni, come lo Staphylococcus Aureus.
Il CBD può essere anche un valido aiuto per i gattini con diabete, perché favorisce la produzione naturale di insulina e lenisce l’infiammazione: può agire, dunque, sia a livello terapeutico che come mezzo di prevenzione della malattia diabetica.
3. Modi e tempi di somministrazione del CBD agli animali
Normalmente la somministrazione a cani e gatti avviene per via orale, inserendo la dose consigliata di gocce direttamente in bocca all’animale, utilizzando una siringa di plastica con punta in silicone o il contagocce fornito nella confezione.
Se però questo sistema dovesse rivelarsi di difficile attuazione, la maniera più idonea sarà mescolare l’olio di CBD all’acqua o al cibo, attendendo qualche minuto per permetterne il completo assorbimento. Il dosaggio consigliato è una goccia di olio per 500 g di cibo; sconsigliato con gli alimenti a base di pollo perché potrebbe provocare uno squilibrio degli acidi grassi e un’alterazione del normale processo digestivo.
Le linee guida attualmente indicate dai veterinari favorevoli alla somministrazione di CBD, prevedono che si inizi con una goccia di olio per 4,5 kg di peso, una volta al giorno per una settimana. Se si notano effetti benefici sull’animale, senza che sopraggiungano effetti collaterali, si può aumentare il dosaggio a due volte al giorno per un’altra settimana. Quindi, aumentare l’assunzione a tre volte al giorno e questa dovrebbe essere la dose da mantenere.
Chiaramente è possibile adattare la somministrazione alle singole necessità, tenendo presente, comunque, che non va mai aumentato o diminuito il dosaggio, ma soltanto modificata la frequenza di assunzione.
L’olio di CBD, date le sue proprietà antibiotiche e anti infiammatorie, può essere usato anche per uso topico, come unguento su piccole ferite, eruzioni cutanee o piaghe.
4. Possibili effetti indesiderati e rischio di overdose
Come tutte le sostanze, anche l’olio di CBD può provocare effetti collaterali: quello più comunemente riferito è la sonnolenza, mentre più raramente sono stati riscontrati vomito e prurito, limitati al tempo di permanenza del composto nell’organismo.
Per verificare che la somministrazione abbia prodotto effetti benefici sull’animale è importante monitorare il suo comportamento, riscontrare se ci sono cambiamenti nel suo appetito, nella sua energia, nel compiere le sue normali attività. Iniziare sempre con una dose minima e monitorare attentamente il comportamento dell’animale è il modo migliore per scongiurare l’evenienza di effetti collaterali.
Rispettando la posologia e, soprattutto, utilizzando un preparato a base di cannabis appositamente studiato per gli animali, non può verificarsi il rischio di un’overdose da somministrazione di CBD. Comunque, se l’animale dovesse manifestare atteggiamenti anomali o insoliti, oppure estrema debolezza e incapacità di coordinazione nel compiere azioni semplici, sarà meglio consultare il veterinario.
5. Conclusioni e qualche suggerimento
Nel mondo medico, l’effetto terapeutico della cannabis è stato riconosciuto da poco e non sempre con pareri concordanti. Quindi è possibile che il tuo veterinario, magari non ancora sufficientemente aggiornato, sconsigli l’uso dell’olio di CBD.
Se però desideri provarlo ugualmente, chiedi altri pareri e lasciati guidare da un medico che conosca già il prodotto e, soprattutto, che lo conosca bene, assicurandoti così di utilizzare quello più appropriato.
Potrebbe tornarti utile confrontarti con altri padroncini per ottenere informazioni utili, anche consultando le opinioni reperibili sui forum on line, per valutare se l’uso del cannabidiolo possa rivelarsi valido anche per il tuo cane o il tuo gatto.
È importante acquistare un olio di CBD estratto da piante provenienti da coltivazioni biologiche e commercializzato da un’azienda seria e valida; in questo modo ti assicurerai che non contenga pesticidi o metalli pesanti o solventi, né muffe o altre sostanze nocive che possono essere dannose per la salute del tuo amico a quattro zampe.
Accertati poi che l’olio che stai acquistando presenti un tasso di THC minimo o, meglio, che ne sia privo. Tuttavia, prima di usare l’olio, prenditi del tempo per leggere attentamente la descrizione del composto e le modalità d’uso indicate dal produttore.